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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

Gemelli

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Quando la moglie di Oberon, Rilga, aveva mostrato meno coraggio di altri, agendo rapidamente e ritirandosi a vita appartata in un santuario di campagna, lui era partito e si era risposato, il che era dispiaciuto abbastanza ai loro figli, Caine, Julian e Gérard. Ma, per confondere i genealogisti ed i maniaci della legalità della famiglia, lo aveva fatto in un luogo in cui il tempo scorreva più rapidamente che ad Ambra. Si potrebbero fare interessanti disquisizioni sia a favore che contro la natura bigama del suo matrimonio con Harla, ma non sono nella posizione di poter giudicare. Appresi questa storia da Flora anni fa, e lei non è mai stata troppo d'accordo con Delwin e Sand, la prole di quell'unione, poiché era incline all'interpretazione a favore della bigamia. Non avevo mai visto prima fotografie di Delwin e Sand. Non ce n'erano appese nel Palazzo, e loro venivano menzionati di rado. Avevano vissuto ad Ambra per il relativamente breve periodo in cui Harla era st...

Bleys: sulla Strada Nera

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Intorno a me il terreno appare bruciato, scheletri di alberi carbonizzati, in lontananza qualche rovina fumante: il cielo è grigio di nuvole e fumo. Sono contento di aver scelto abiti scuri e un mantello nero, con il mio rosso abituale avrei dato assai nell’occhio! Vedo delle sagome volteggiare in cielo, grandi ali nere, un corpo allungato e fumo che esce dalla bocca. E ora fuoco, mentre uno dei draghi scende in picchiata verso un gruppetto di uomini che, al riparo dei resti di un casolare, spara con fucili decisamente poco efficaci. Poi il fuoco li avvolge. Il drago sbatte le ali e riprende quota. Un ronzio di motori e dalle nuvole sbucano piccoli aerei: biplani e triplani che si lanciano coraggiosamente contro i draghi. Sembra che ne feriscano uno che si allontana lanciando un grido lugubre, ma gli altri partono all’attacco. Più di un aereo precipita in fiamme, gli altri battono in ritirata. Cerco di procedere con cautela, mentre i draghi ancora volteggiano in cielo. Da dietro una co...

L'Isola dei Morti

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Arnold  Boëcklin,  Die Toteninsel III , 1883 Un tempo avevo creato l'Isola dei Morti di Boecklin per soddisfare il capriccio di un consorzio di clienti invisibili, mentre le reminiscenze di Rachamaninov mi danzavano nella testa come spiriti di zucchero fondente. Era stato un lavoro piuttosto duro, tanto più ch'io sono una persona che pensa in formato eminentemente pittorico. Quando penso alla morte, cioè spesso, due immagini si alternano nella mia mente. Una è la Valle delle Ombre, un'immensa, oscura vallata che comincia tra due balze massicce di pietra grigia, aprendosi su una sottile striscia erbosa la quale, illuminata dapprima da una luce crepuscolare, diventa sempre più buia man mano lo sguardo si perde nelle sue profondità, fino a confondersi con la notte eterna dello spazio interstellare, ma senza stelle, né comete, né meteore, niente: l'altra è il folle dipinto di Boëcklin, L'Isola dei Morti, il luogo che avevo appena intravisto nel mondo dei sogni. ...