Siddharta dorme

Il nostro senso del tempo  - del passaggio del tempo - è il risultato del fatto che analizziamo i cambiamenti dell'apparenza, registriamo i cambiamenti lungo una striscia di memoria lineare, in modo sequenziale (digitale). Deriviamo l'idea del tempo dalla memoria sequenziale (della permutazione o della fluttuazione) : è linearizzata nei nostri cervelli.
[...]
Il vero sé e il vero mondo non possono essere separati, né lo possono il falso sé e il falso mondo.
Nell'età del ferro Siddharta (il Brahaman) dorme e dormiamo anche noi. Quando ci svegliamo lui si sveglia; noi siamo lui (lui è noi). Ma l'età del ferro non progredisce sequenzialmente nell'età dell'oro: piuttosto lo scenario dell'età del ferro si sveglia e viene tramutato in oro lungo la sua estensione (ortogonalmente), come una sorta di cervello le cui stazioni passano dal buio alla luce, il nuovo cielo e la nuova terra rimpiazzano i vecchi (li sostituiscono).

[Philip K. Dick, L'Esegesi, 21:60]

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