Ricordo 1: Caldo pomeriggio d'autunno
Nel caldo pomeriggio d’autunno i due ragazzi si stanno accapigliando – come succede spesso - per qualche sciocchezza. Le spade da esercitazione sono abbandonate a terra. Hanno ambedue i capelli neri e dimostrano forse undici, dodici anni.
- No che non lo farai
- Invece sì e tu non puoi impedirmelo
- Io sono il maggiore e tu devi ubbidirmi
- TU non sei il maggiore, TU sei un bastardo!
L’ultima parola aleggia ancora nell’aria quando il più grande – con rabbia - carica un pugno che colpisce l’altro in pieno volto facendogli sanguinare il labbro.
- Non dire mai più quella parola – urla, mentre gli si avventa contro.
I due se le danno ancora di santa ragione quando da uno dei portoni del cortile interno entra una donna dai lunghi capelli rossi che tiene per mano una bimba di forse quattro anni.
Prima che la donna – sorpresa – possa intervenire a separare i due contendenti, la bimba lascia la sua mano e si slancia come una piccola furia sul più grande dei ragazzi.
-Cattivo ‘Ric, non fare male a ‘Win –grida tempestandogli di calci le caviglie.
- FERMI VOI DUE! – la voce della donna coi capelli rossi ha un tale tono di comando che i due ragazzi restano per un attimo bloccati e poi, come in trance, lasciano cadere le braccia lungo i fianchi e si fronteggiano, furiosi ma impotenti.
- E stai ferma anche tu, Fi! Smettila di dare calci come un mulo! – La donna strattona indietro la bimba che continua a scalciare – Voi due ragazzi siete impossibili, sempre a prendervi per i capelli, anche per le cose più stupide.Ora filate in camera vostra e rimaneteci: sarà vostro padre a decidere la punizione che meritate.
I due ragazzi si guardano in cagnesco ma di fronte a quegli occhi verdi che mandano lampi di collera non osano protestare: chinano la testa e si avviano di malavoglia verso lo scalone.
La bimba – con il naso all’insù – guarda il labbro sanguinante di Corwin, lancia un’occhiata alla madre e poi rincorre il ragazzo ed insinua la sua manina in quella del fratello.
- Ti aiuto, ‘Win? Vengo con te? – Lo sguardo di adorazione di Fiona infastidisce Corwin che scrolla la mano della sorellina dalla sua come se fosse un insetto molesto, brontolando con malagrazia – Ce la faccio benissimo anche da solo – e se ne va strascicando i piedi. La bimba rimane ferma a guardarsi la manina vuota, con aria di disappunto.
- No che non lo farai
- Invece sì e tu non puoi impedirmelo
- Io sono il maggiore e tu devi ubbidirmi
- TU non sei il maggiore, TU sei un bastardo!
L’ultima parola aleggia ancora nell’aria quando il più grande – con rabbia - carica un pugno che colpisce l’altro in pieno volto facendogli sanguinare il labbro.
- Non dire mai più quella parola – urla, mentre gli si avventa contro.
I due se le danno ancora di santa ragione quando da uno dei portoni del cortile interno entra una donna dai lunghi capelli rossi che tiene per mano una bimba di forse quattro anni.
Prima che la donna – sorpresa – possa intervenire a separare i due contendenti, la bimba lascia la sua mano e si slancia come una piccola furia sul più grande dei ragazzi.
-Cattivo ‘Ric, non fare male a ‘Win –grida tempestandogli di calci le caviglie.
- FERMI VOI DUE! – la voce della donna coi capelli rossi ha un tale tono di comando che i due ragazzi restano per un attimo bloccati e poi, come in trance, lasciano cadere le braccia lungo i fianchi e si fronteggiano, furiosi ma impotenti.
- E stai ferma anche tu, Fi! Smettila di dare calci come un mulo! – La donna strattona indietro la bimba che continua a scalciare – Voi due ragazzi siete impossibili, sempre a prendervi per i capelli, anche per le cose più stupide.Ora filate in camera vostra e rimaneteci: sarà vostro padre a decidere la punizione che meritate.
I due ragazzi si guardano in cagnesco ma di fronte a quegli occhi verdi che mandano lampi di collera non osano protestare: chinano la testa e si avviano di malavoglia verso lo scalone.
La bimba – con il naso all’insù – guarda il labbro sanguinante di Corwin, lancia un’occhiata alla madre e poi rincorre il ragazzo ed insinua la sua manina in quella del fratello.
- Ti aiuto, ‘Win? Vengo con te? – Lo sguardo di adorazione di Fiona infastidisce Corwin che scrolla la mano della sorellina dalla sua come se fosse un insetto molesto, brontolando con malagrazia – Ce la faccio benissimo anche da solo – e se ne va strascicando i piedi. La bimba rimane ferma a guardarsi la manina vuota, con aria di disappunto.
[Nella Picco]
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